The Dip — Seth Godin | Riassunto e appunti

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Cosa ne penso 💭

The Dip propone un’idea che ho trovato interessante soprattutto perché va contro il “sapere comune”. Spesso sentiamo dire, o diciamo noi stessi, che per avere successo (qualsiasi cosa questo significhi) dobbiamo perseverare e non abbandonare mai. Chi abbandona fallisce.

Godin invece suggerisce che il vero vantaggio competitivo non sta nel perseverare ciecamente, ma nell’imparare a capire quando conviene abbandonare e quando persistere. Nel libro cerca di spiegare come si fa.

Importante è anche il tema del bisogno di diventare migliori al mondo, soprattutto considerato che “mondo” è un concetto piuttosto flessibile.

Il libro è molto piccolo e probabilmente lo sarebbe potuto essere anche di più, dato che alcune idee sono ripetute. In ogni caso si merita almeno una lettura veloce da parte di chiunque sia interessato ad imparare una potenziale strategia per affrontare il lavoro (e la vita?) o abbia semplicemente voglia di sentire una prospettiva diversa dal solito persevera che ce la fai.

Riassunto e note 📓

Una famosa citazione di Vince Lombardi recita:

Winners never quit and quitters never win

In realtà è una cavolata. Chi vince abbandona spesso: abbandona le cose giuste al momento giusto.

Più in generale, è un vantaggio competitivo saper perseverare più degli altri quando vale la pena e saper mollare in fretta quando non è così.

Essere il migliore al mondo

In molti ambiti della vita succede che il vincitore prende tutto (o quasi). Chi arriva primo ha un vantaggio di molto superiore anche rispetto a chi si è classificato poco dopo.

Questo perché siamo abituati a cercare il meglio: il miglior ristorante della città che stiamo visitando, la migliore persona da assumere, il miglior medico per trattare la specifica patologia.

E non solo il vincitore prende tutto, ma i posti sul podio sono molto limitati. Perché? Perché la maggior parte delle persone abbandona molto prima di arrivarci.

Che significa migliore al mondo?

La definizione di migliore al mondo non è da intendere per forza in senso assoluto, ma può significare migliore in un certo mondo.

Un’azienda torinese che produce app poterebbe volere il migliore sviluppatore Android, disponibile a stare a Torino, che è in grado di contattare, e che chiede uno stipendio che rientra nel budget previsto.

Grazie a internet ormai il mondo si allarga e si restringe allo stesso tempo. Il mondo diventa grande perché puoi accedere a qualsiasi cosa, ma allo stesso tempo diventa piccolo perché nascono sempre più categorie specifiche. Si creano micro-mercati e l’obiettivo diventa quindi posizionarsi al vertice di uno di questi.

3 curve

Curva 1: Dip

Inizi qualcosa di nuovo, è divertente e progredisci. Poi inizi una lunga fase calante e di stagnazione: il Dip. Superare questa fase fa la differenza tra il principiante e l’esperto. È come un filtro che blocca chi non si impegna abbastanza.

Curva 2: il cul-de-sac

Aka il vicolo cieco. Lavori, ti impegni, ma cambia poco. Non progredisci, c’è solo stagnazione. Quando riconosci di essere in un cul-de-sac devi scappare.

Curva 3: il dirupo

Curva bonus che rappresenta qualcosa per cui i risultati crescono e crescono fino a quando poi non crolla tutto di botto.

Esempio: le sigarette. Più fumi e più sei dipendente e alla fine probabilmente ci resti secco.

Molto raramente si può usare questa curva per descrivere una carriera. È più probabile che ti trovi in una delle altre due.


Nelle cose che vale la pena fare c’è quasi sempre un Dip. Il Dip causa la scarsità e la scarsità a sua volta ha un valore. Se ti rendi conto di stare seguendo la curva del Dip, allora la cosa da fare è perseverare. Il Dip è l’opportunità per eccellere.

Inoltre, se ti rendi conto che ti stai avventurando in un’area in cui ci sarà un Dip che non vuoi o non sei in grado di affrontare è meglio rinunciare in partenza.

Se invece ti rendi conto di essere in un’altra curva allora è il momento di abbandonare immediatamente.

Molti, di fronte a un dip, diversificano quando invece dovrebbero sfruttarlo. Diventano mediocri in molte cose piuttosto che eccellenti in una.

Abbandonare come strategia di lungo termine

Spesso, quando le persone abbandonano un Dip è perché considerano solo il breve termine. Per esempio un bambino che abbandona karate non lo fa perché ha considerato attentamente i benefici a lungo termine, ma perché continuare è difficile: gli secca, l’istruttore urla, gli allenamenti sono faticosi.

Il dolore del breve termine ha un’impatto spropositato sulle nostre scelte. Per cui è importante imparare a prestarci attenzione e a riflettere sul lungo termine.

Nessuno abbandona una maratona quando è arrivato quasi al termine. La maggior parte abbandona quando ancora il traguardo non si vede: nel Dip.

Abbandonare, infatti, è una strategia di lungo termine. Quando scegli consciamente di abbandonare lo fai per accantonare la tattica del momento (che non sta funzionando) e dirigere le tue attenzioni verso qualcos’altro. Gli obiettivi a lungo termine non cambiano anche se cambi la tattica di breve termine.

Quando stai pensando di abbandonare devi essere sicuro di stare ragionando lucidamente e di non stare invece cedendo al dolore del breve termine. Domande da porsi:

  1. Sono nel panico? Non bisogna abbandonare nel panico, non è una scelta lucida. Abbandonare è una scelta che va premeditata. Se sei nel panico aspetta.
  2. Chi sto cercando di influenzare? Se stai pensando di abbandonare di solito è perché non ti senti in grado di influenzare qualcuno (per esempio il tuo capo se sei un dipendente, i potenziali acquirenti se fai marketing).
    • Se stai cercando di influenzare una singola persona di solito persistere troppo non serve a niente
    • Se stai cercando di influenzare un mercato allora è diverso perché un mercato è fatto di tante menti e molti probabilmente ancora neanche sanno chi sei -> può valere la pena di persistere
  3. Che progresso misurabile sto facendo? Per avere successo devi essere in grado di progredire, anche se poco alla volta. Se c’è del progresso di qualche tipo può valere la pena persistere.

Prima di iniziare qualcosa vale la pena di mettere per iscritto le circostanze in cui abbandoneresti. In questo modo stai delineando la tua strategia di abbandono. Ti aiuta ad essere lucido nel caso in cui ti troverai in quelle circostanze.